Tutti, da bambini, abbiamo giocato a nascondino: cercando i nascondigli piĂą improbabili pur di non farci trovare. Ma cosa succede quando, da adulti, chi si nasconde… sparisce davvero?
“Nascondino” (etichetta Estro Records, distribuzione Virgin Music Group) è il nuovo brano indie pop di Fascal che ironizza sul fenomeno del ghosting, accostandolo con leggerezza e malinconia al gioco dell’infanzia. In un lungo messaggio lasciato in segreteria telefonica, la voce narrante si accompagna a un loop di chitarra acustica intrecciato a un basso pulsante e una batteria dal ritmo hip hop, che richiama atmosfere alla Gazzelle.
Il brano -spiega l’artista- dĂ voce a chi resta in silenzio ad aspettare, mentre l’altro, come un fantasma, si nasconde dietro allo schermo di un telefono spento, lasciando che il gioco finisca da sĂ©. Chi viene ghostato si ritrova così a ripercorrere mentalmente ogni dettaglio, cercando un senso a quel taglio improvviso. Ma, proprio come nel gioco, alla fine chi conta si stanca. E smette di cercare. “Nascondino” è una riflessione dolceamara sull’amore liquido e i silenzi contemporanei, dove a volte basta una “spunta blu” per sparire — ma non per dimenticare.
Multilink “Nascondino”: https://nascondino.lnk.to/TKyfr5
FASCAL è il progetto artistico di Fabio, un altro aspetto della sua personalità . Per molto tempo ha tenuto nascosta – in stand-by – questa parte romantica e istintiva di sé, ma piano piano sta emergendo quel bambino interiore che cerca ancora di capire il mondo, o forse semplicemente non lo accetta per com’è.
Attraverso Fascal riesce ad esprimere i propri pensieri, componendo canzoni che trattano un po’ di tutto: dai “semplici” brani d’amore a temi più profondi come la perdita, fatti di cronaca, lotte interiori e molto altro. Per lui, in un testo deve esserci sempre almeno una parola insolita o una frase capace di evocare un’immagine, una sorta di cartolina da ricordare.

