Quando avevo ascoltato per la prima volta “Una canzone semplice”, ero rimasta colpita. Quel gioco tra ironia e introspezione, tra aspettativa e disillusione, mi aveva fatto pensare che i Laica Luna fossero una band da tenere d’occhio. Ma ora, con l’uscita dell’EP omonimo, capisco che quello era solo un frammento di qualcosa di più ampio e complesso.
Laica Luna non è un disco da sottofondo. Non è neanche il classico EP da mettere su ogni giorno. È un lavoro che richiede ascolto e disponibilità, che non ammicca ma si concede lentamente, a strati. E proprio per questo vale la pena dedicarci attenzione.
Le cinque tracce si muovono tra alternative rock, psichedelia e grunge, ma a guidarle è sempre un’urgenza espressiva che va oltre i generi. Il suono è ruvido, viscerale, talvolta volutamente instabile. E i testi, invece di offrire risposte, pongono domande. O, meglio, evocano sensazioni che ognuno può interpretare a modo suo.
Se “Una canzone semplice” gioca con il concetto di leggerezza apparente, brani come Martirio o Fascino austero ci trascinano in territori ben più oscuri e interiori. Il primo racconta lo smarrimento dell’identità con una potenza inquieta, il secondo riflette sul potere, sul fascino e su chi resiste – con un omaggio sottotraccia a Franco Basaglia e alla libertà di essere se stessi. Non è musica immediata, ma è musica che resta.
Anche Stella Polare, con la sua atmosfera sospesa e quasi cosmica, parla di orientamento interiore in un mondo che tende a spingerti in mille direzioni. E la versione acustica di Fascino austero che chiude l’EP, con i suoi cori improvvisati e l’eco di osterie carsiche, dà al disco una coda più umana, quasi conviviale, senza perdere però profondità.
Laica Luna non fanno musica per piacere a tutti. E questa è la loro forza. Questo primo EP è un piccolo spazio di resistenza emotiva, un modo per stare dentro le cose senza perdersi del tutto, per osservare con distacco ma senza rinunciare a sentire.
Non è un lavoro “facile”, ma chi ha voglia di esplorarlo troverà molto.
Magari non lo ascolterete ogni giorno, ma quando lo farete, vi resterà dentro.

