Non avevo mai ascoltato i LEHAVRE prima di oggi, ma con “Laura Palmer” mi hanno colpito in pieno petto.
Un brano che parte forte e non molla mai, con riff taglienti, un basso potente e una voce che graffia senza strafare. Il tutto condito da un’energia che ti travolge fin dal primo ascolto.
L’intro sembra prepararti a qualcosa di oscuro, e poi esplode in un rock diretto, viscerale, che sa essere anche narrativo. Il riferimento a Laura Palmer non è solo una trovata pop: è il modo perfetto per raccontare la fine di una relazione vissuta come un mistero irrisolto, come un episodio che ti lascia sospeso, confuso, svuotato.
Si sente la cura nei suoni, la produzione è pulita ma mai troppo levigata, e questo rende il pezzo ancora più autentico. C’è passione, c’è rabbia, c’è tanta identità.
Se questa è la loro quarta uscita, mi viene solo da chiedermi: come diavolo ho fatto a perdermeli finora?
I LEHAVRE sono una di quelle band che ti fanno venir voglia di tornare a sporcarti le mani con la musica. E io, adesso, voglio ascoltarmi tutto il resto.

