Ho ascoltato tutto ciò che Filippo Poderini ha pubblicato quest’anno, e ogni volta mi ha lasciato qualcosa di diverso: un’immagine, una frase, un’emozione improvvisa. La sua scrittura sa essere visiva, intima, mai scontata.
Per questo mi sento davvero onorata di aver ascoltato in anteprima i suoi prossimi due singoli in uscita l’8 agosto, “Argilla” e “Colpi a Salve”. Entrambi bellissimi, diversi e pieni di personalità.
Ma se devo scegliere, è proprio “Colpi a Salve” che mi ha conquistata di più: un brano vivo, ritmato, imprevedibile. Cassa dritta, percussioni spezzate, energia che pulsa anche dentro l’ironia e l’ambiguità del testo. Una di quelle canzoni che riescono a far ballare anche i pensieri.
Intanto, godetevi “Diorama”, appena uscito: un’introduzione perfetta a questo nuovo trittico di brani. Introspettiva, sospesa, potente nella sua fragilità. E poi, segnatevi la data: 8 agosto. Perché ci sarà davvero da ascoltare.
Filippo Poderini è un musicista di formazione jazzistica e producer umbro. Gestisce lo studio di produzione Audio Monk Prod. a Città di Castello (www.audiomonkprod.com).
Per diversi anni si è dedicato solo alla musica altrui creando ed esaltando brani interessanti, ma nel 2020 è arrivata la svolta e ha sentito il bisogno di pubblicare anche qualcosa di suo. “Dopo 5 anni di onorato servizio conto terzi, sono riuscito a vedermi dall’esterno e trattarmi come uno dei clienti dello studio”.
Pubblica così “Moshi Moshi Pronto Pronto”, il suo primo disco seguito da svariati singoli. Il 2025 si apre con l’uscita di “Dopamina”, primo singolo di un progetto che proseguirà per tutto l’anno. Seguito da “Sete” e “Perché rimani”, pubblicato l’11 aprile con feat. Giorgio Canali. A maggio esce “Body Count”, quarto pezzo estratto dall’album. A Giugno 2025 pubblica anche “Le città termali” e “Tutto storto” feat. Young Signorino.
Filippo racconta di provocazioni emotive, contraddizioni , trip mentali e dichiarazioni d’amore post-datate.
Ha diviso I palchi con: Dente, Young Signorino, Giorgio Canali, Francesco Pellegrini, Meganoidi, Nicolò Carnesi.
“Ho 39 anni, chiamarmi emergente sarebbe grottesco. Sono un onesto professionista che ha vissuto nell’ombra di altri. Avevo paura di ricevere rifiuti, ma ora, alla soglia dei 40, forse non mi importa più”.