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Bori ci riporta agli anni del “Liceo” con il suo nuovo singolo, un flashback in musica tra speranze e sentimenti

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“Altro che l’Orlando Furioso, starei con lei 24 ore al giorno senza turno di riposo. È la mia Venere nera” è una delle battute più iconiche e romantiche della pellicola I Liceali di Pietro Valsecchi ed è anche una di quelle in cui, indipendentemente dall’età e dall’orientamento sessuale, ciascuno di noi può ritrovarsi, rivivendo, avvolto da una brezza leggera, quei primi amori nati tra i banchi di scuola. Ed è proprio tra quei banchi di scuola che il giovane e brillante cantautore urban Bori, al secolo Enea Ribolini, ci riporta con “Liceo” (WD Music Italy), il suo nuovo singolo.

Dopo gli oltre 2 milioni di streams ottenuti con “Lacrime” ed una serie di release di successo che l’hanno visto collaborare con amici e colleghi come Ethos, il talentuoso artista classe 2000 torna ad emozionare con l’incisività della sua penna e le intense sfumature della sua voce in un’esplosione di nostalgia e sentimenti, capace di ricondurre gli ascoltatori di ogni fascia di età ad un periodo della propria vita in cui la vera esperienza era viverne e costruirne di nuove.

Avvolto dal raffinato e malinconico abbraccio sonoro curato nei minimi dettagli dal sapiente tocco di Harley e Yanomi, il brano si apre con quel «Noi siamo fermi al liceo» che, come una deflagrante invocazione, avvia le danze sul dancefloor dei ricordi, facendo riemergere, tra ritmo e armonia, una suggestiva sequenza di istantanee che, attraversate dall’amore, faticano a rimanere chiuse nel cassetto del passato – «sei il presente migliore che io abbia mai passato» -.

Un excursus dal semplice concetto di spensieratezza, che mediante un linguaggio giovanile ma per nulla banale e scontato, punta i riflettori su quella che lo stesso artista definisce una “malinconia movimentata”, in grado di farci crescere e maturare anche grazie agli errori commessi e al dolore che si alterna tra la dolcezza e la passione dei suoi «sono tua» e la consapevolezza di non riuscire a dimenticare chi, infondo, ha «fatto di tutto tranne che restare».

«Questo pezzo – dichiara Bori – è una guida che vuole accompagnare l’ascoltatore nel viaggio dei ricordi, i ricordi di quello che, per la maggior parte delle persone, dai vent’anni in su, resta il periodo più bello della loro vita. E sicuramente è così, gli anni del Liceo sono quasi sempre intrisi di allegria, leggerezza e ancora distanti da tutte le responsabilità che arrivano in seguito, ma sono anche gli anni in cui tanti di noi si innamorano davvero per la prima volta e molti, per la prima volta, si ritrovano con il cuore spezzato. Ecco, “Liceo” è il mio flashback in musica a quegli anni, tra gli alti e bassi che comportano e da cui impariamo a diventare gli uomini e le donne che saremo».

“Liceo” riconferma la sensibilità autorale di Bori e si presenta come la prima di una serie di release che culmineranno, in primavera, con la pubblicazione del suo debut EP.

Bori ci riporta agli anni del “Liceo” con il suo nuovo singolo, un flashback in musica tra speranze e sentimenti

Bori, rapper e cantautore italiano classe 2000, si avvicina alla musica durante l’adolescenza, periodo in cui trova nella scrittura un rifugio, una valvola di sfogo ed un luogo sicuro in cui esprimere, senza filtri, barriere e maschere, le sue emozioni, i suoi sentimenti. Ogni testo che prende forma dalla sua penna, è il racconto di esperienze personali, di un trascorso vissuto ed inciso nell’anima, lontano da una narrazione fittizia, artificiosa, volta solo all’ottenimento di una maggiore esposizione e rilevanza mediatica. Un mondo, quello di Bori, prodotto e composto da vicende quotidiane, ferite, gioie, dolori e soddisfazioni intrecciate ed avvolte dalla sua più grande passione, la musica. Un mondo svelato con talento, determinazione, impegno, sensibilità ed attitudine, attraverso ogni suo brano.

LaMusicaItaliana

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