Non c’è atto d’amore più grande che sacrificare la propria vita in cambio di un’altra vita. Questa è la bellissima e commovente storia di Gianna Beretta Molla, madre di famiglia e medico, che è stata fatta santa dalla Chiesa cattolica per il suo meraviglioso gesto d’amore: incinta con un tumore all’utero, preferì morire piuttosto che rischiare di arrecare danno al feto che portava in grembo.
Un esempio d’amore così grande e fulgido che Edoardo Tincani, insieme a Fausto Bizzarri che si è occupato della musica e a Marco Gatti che si è occupato della distribuzione, ha voluto dedicare a Gianna Beretta Molla una canzone intitolata “Gianna sino alla fine”. Tincani e Bizzarri da tempo lavorano insieme per esplorare il mondo della santità laicale e questa esplorazione li ha portati alla vita di Gianna Beretta Molla, splendido esempio di altruismo e di amore come donna e come madre.
Edoardo Tincani si è occupato del testo e della voce di questa canzone, introdotta da bellissimi violini che ricreano subito un’atmosfera celestiale che apre le porte verso un’esperienza spirituale e trascendente. Dopo l’introduzione musicale subentra la voce di Edoardo e ogni singola parola di ogni singola strofa è estremamente significativa e racconta perfettamente il sacrificio provato sulla sua pelle da Gianna Beretta Molla.
“L’amore gioioso e fecondo, motore che dà impulso al mondo”. Sin dalle prime strofe si capisce che è un vero e proprio inno all’amore, che dà vita a tutto e attorno al quale tutto si muove. La narrazione si sviluppa poi raccontando la vita di santa Gianna Beretta Molla, che si occupò degli anziani e dei bambini mettendo a loro disposizione le sue conoscenze mediche.
Pur avendo perso i genitori giovanissima, la santa riuscì a laurearsi alla facoltà di medicina e chirurgia, dimostrando di essere non solo un esempio di amore, ma anche di resilienza. Successivamente subentrano altri elementi sonori e strumenti musicali, che danno ritmo alla musica e anche alla narrazione.
“Lo zelo nell’associazione, vangelo vissuto in missione”, questa è un’altra strofa significativa, infatti come diceva la santa per lei la professione di medico e pediatra era una missione. Mentre compiva la sua attività professionale accrebbe il suo impegno nell’Azione Cattolica, diventando educatrice delle giovanissime.
La narrazione musicale arriva poi all’evento che ha segnato la vita della santa: la nascita della quarta figlia, che ne causò la morte. “Fedele al tuo sposo e ai figli già tre, la quarta creatura nel grembo però un fibroma mise a rischio te”. Gianna Beretta Molla scoprì di avere un fibroma all’utero, considerato un tumore benigno, ma chiese al medico che la operò di salvare la vita che portava in grembo, anche a scapito della sua.
E così fu, poiché dopo pochi giorni dal parto morì tra atroci sofferenze causate da una peritonite settica. “La scelta fu tua, morire per dare la vita”, così Tincani racconta quel gesto d’amore così puro e altruista. “Gianna sino alla fine hai sofferto con Gesù, hai amato come lui abbandonata al volere di Dio”, con queste parole si chiude la canzone, che ha testimoniato un gesto di sconfinato amore che solo una madre può donare a un figlio.