Dodici le tracce a comporre il nuovo album di Sibode Dj, pubblicato venerdì 7 maggio per Brutture Moderne, dal titolo “Non lo so”.
Per chi ancora non lo conoscesse, Simone Marzocchi – in arte, appunto, Sibode DJ- ha un debole per le arti e per qualsiasi cosa possa veicolare la giungla di animali rari che affollano la sua fantasia, temprata da esperienze disparate che vanno dal Teatro delle Albe all’Orchestra Corelli. Un esempio di veicolo, certamente, può essere per l’appunto la musica; ma quando nemmeno quella basta, ecco che a quest’ultima Sibode aggiunge tutto quello che sa in materia di teatro e performance. L’impatto live diventa il perno centrale di un’espressività che trova nell’alchimia delle parti il senso della propria originalità: in linea con le parole che utilizza Sibode, ci piace pensare alle sue esibizioni come “rappresentazioni di musica sessuale” – e in effetti anche le sue nuove dodici tracce non scherzano.
L’album infatti gode di una forte componente live; tutti i suoi brani sembrano registrati dal vivo, da un palco che suda e urla, e non dal salotto di casa sua (come invece Sibode ci confessa). “Non lo so” è inoltre un memorial e una dedica a Mirko Bertuccioli, indimenticabile componente dei Camillas; echi della band bolognese (in aggiunta al nume tutelare di Freak Antoni, che aleggia su tutto il disco) si avvertono qua e là nel corso dell’ascolto, sopratutto in brani come “Fuori Piove” o “Calera”. Certamente si potrebbe affermare che ogni traccia sia autonoma, e capace di viaggiare su un binario tutto personale; se pensiamo a “O.Y.M.P.A.F.L’A.(I).S.D.T.” ritroviamo tutta la follia del funky, in “Suko” invece le commistioni tra elettronica brit e modi di dire romagnoli sono la combo perfetta per ricordare alla gente che è sempre meglio farsi gli affari propri, senza dimenticare i suoni psichedelici di “Gli animali della giungla”.
In un mix di funk e psichedelia, con un tocco di pop anni Ottanta Sibode DJ ci fa entrare a gamba tesa nel suo pazzo mondo fatto di ironici baccanali e di riti che celebrano la corporeità: un luogo, questo, nel quale è davvero difficile non divertirsi.