Sulla musica funk

Il funk è un genere musicale nato negli Stati Uniti a metà degli anni sessanta da musicisti afroamericani. La loro intenzione era quella di creare uno stile musicale ritmato e ballabile che prendeva spunto dai generi soul, jazz e rhythm and blues (R&B). Questo genere riduce l’importanza della melodia e della progressione di accordi presenti nei generi vicini in favore di un marcato groove scandito dal basso elettrico e da una batteria molto presente.

Come in gran parte della musica afroamericana, anche nel funk si ritrovano marcati e incalzanti incastri ritmici suonati dai vari strumenti. Il funk usa gli stessi accordi estesi utilizzati nel bebop jazz, come accordi minori con l’aggiunta degli intervalli di settima e undicesima o accordi dominanti con l’aggiunta dell’intervallo di nona alterato.

Il termine è stato coniato negli Stati Uniti negli anni sessanta, per indicare caratteristiche ritmiche e sonore presenti in diversi ambiti musicali. Inizialmente il termine fu usato nel jazz per indicare un approccio musicale rude e libero da sofisticazioni, con riff ripetitivi e con un ritmo incalzante. In seguito l’aggettivo funky fu utilizzato sempre più anche in altri ambiti musicali come il soul e il R&B. Il significato del vocabolo funk (e il suo aggettivo funky) nello slang degli afroamericani può significare “sexy”, “sporco”, “attraente” ma anche “bizzarro”, “autentico”, cioè originale e libero da inibizioni.

– Da Wikipedia, l’enciclopedia libera

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