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“La musica è la mia valvola di sfogo”. Marco Galimberti si racconta e ci parla del nuovo singolo “Ero solo un bambino”

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Torniamo qui su MyChance.it a raccontarvi il nuovo singolo di Marco Galimberti.

Marco, cantautore brianzolo, è infatti online con “Ero solo un bambino” – di cui vi abbiamo già raccontato – con cui si è aggiudicato ad inizio dicembre 2021 il terzo posto ed il premio per la miglior interpretazione al prestigioso concorso musicale “Premio Mia Martini”. Sappiamo che il brano nasce da un momento in cui pensava di abbandonare la strada della musica… ma fortunatamente così non è stato!

Abbiamo deciso di approfondire con lui il suo percorso ed il suo brano in questa intervista esclusiva.

Ciao Marco! Come stai? Prima di parlare del tuo ultimo brano, ci racconti come e quando è nata la tua passione per la musica?

Ciao a tutti e grazie per l’invito!!! Il mio percorso nel mondo della musica nasce quando avevo 14 anni quando io e altri 3 scalmanati formammo la nostra band punk con cui proponevamo un repertorio di cover e inediti che ci ha portati a fare circa un centinaio di concerti in 3 anni di attività e a suonare anche con alcune band importanti del genere.

Alla fine di questa esperienza, nel 2018, ho cominciato il mio progetto da solista. A febbraio 2020 è uscito il mio primo ep dal titolo “In punta di piedi” e dalla fine del 2020 collaboro con Patrizia Lieti (la mia vocal coach) e Luca Sala (autore di alcuni grossi nomi della musica italiana). Da questa collaborazione è nata anche “Ero solo un bambino” con cui sono arrivato terzo al Premio Mia Martini e ho vinto il premio per la miglior interpretazione. Ed ora eccomi qui!!!

Ero solo un bambino è l’ultimo singolo che hai rilasciato. Ci parli del testo e di cosa vuoi dire con questo pezzo?

Il testo lo scrissi un paio di anni fa in un periodo in cui sentivo poca vicinanza, da parte delle persone a cui tengo, verso il mio progetto musicale. Il senso della canzone è che tutti noi abbiamo sogni e speranze che durante il nostro percorso cerchiamo di raggiungere. Soprattutto i sogni che si hanno da bambini sono i più veri e spesso commettiamo l’errore di arrenderci davanti alle difficoltà facendo, di fatto, un torto al bambino che siamo stati.

Qual è la parte della che secondo te presenta meglio il brano?

La prima strofa e gli ultimi due versi del ritornello sono i miei preferiti, quelli che sento proprio dentro. Quando nei live canto “tu non fermarmi adesso che ancora sto suonando, tu non fermarmi adesso che ancora sto vivendo” mi sento proprio in pace con me stesso.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Il mio primo amore musicale sono stati i Queen, dei quali ho consumato i cd. Durante l’adolescenza ho scoperto il mondo del punk americano e non e i miei artisti preferiti di questo genere sono i Green Day e i Blink 182. Oggi i miei artisti preferiti, da quando ascolto il pop italiano, sono Ultimo, Fabrizio Moro e Cremonini.

Cosa rappresenta per te la musica?

La musica è la mia valvola di sfogo. Quando sono triste o mi sento un po’ oppresso dalla vita di tutti i giorni la musica mi aiuta ad evadere o semplicemente a distrarmi da ciò che mi porta del male.

Sperando di ascoltare presto nuova musica da Marco, ecco i link ai quali è possibile continuare a seguirlo e a supportarlo:

Instagram: https://www.instagram.com/marcogalimberticantautore/ 

Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCVubXhdAvQjHH1DWTA0Hi1w 

Spotify: https://open.spotify.com/artist/5YJSvNs1zpdWBtC7TqRtyb?si=ttWA93fqS_uaRQ0yIg_2Zg

0371 Music Press

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