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Intervista: Dexx Pascal ci racconta “La vita che non è”

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  • Siamo su MyChance.it, benvenuto Dex! Come stai? Prima di parlare del tuo ultimo brano, ci racconti come e quando è nata la tua passione per la musica?

Ciao! Tutto bene grazie. La passione per la musica l’ho sempre avuta. mi è sempre piaciuta e ho sempre ascoltato musica. Tutto però prende forma quando all’età di 17 anni imparo a suonare la chitarra. a quel punto realizzo che oltre ad ascoltare musica, posso anche realizzarla.

 

  • “La vita che non è” è l’ultimo singolo che hai rilasciato. Ci parli del testo e di cosa vuoi dire con questo pezzo?

Il brano parla di come spesso ci si ritrovi a indossare una maschera per apparire diversi da quello che si è per poter essere così più simili a come la società ci vorrebbe.

È un’esortazione a essere se stessi sempre. Introduco il ritornello dicendo “Ma non so che senso ha vivere la vita che non è”… con queste parole metto in dubbio l’esistenza stessa, chiedendo se vale la pena vivere una vita che non ci appartiene solo per compiacere chi ci osserva dall’esterno.

 

  • Qual è la parte di testo che secondo te presenta meglio il brano?

Ci sono tre frasi che mi piacciono molto

  1.     “Fingendo di essere buoni agiamo in nome del bene, forse la falsa morale ci spinge ad esser migliori”
  2.     “Ma non so che senso ha vivere la vita che non è”
  3.     “Una vita di teatro fatta per sembrare buoni questa è la vita che non è”

 

  • Quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Mannarino, Max Gazzè, Brunori Sas, Mirkoeilcane, Pearl Jam, Nirvana, Maldestro, Pixies, Diodato, Muse, Offspring, Fulminacci ecc.

 

  • Cosa rappresenta per te la musica?

È la mia valvola di sfogo, ci racchiudo dentro tutte le mie emozioni, senza musica sarebbe un problema.

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0371 Music Press

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